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Mucca pazza in due allevamenti a Viterbo: abbattute 300 pecore dalla Asl

Circa 300 pecore sono state abbattute dalla Asl di Viterbo perché affette dal morbo della mucca pazza. Le aziende sono state risarcite.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Quasi 300 pecore di due allevamenti in provincia di Viterbo sono stati abbattuti perché affetti dal morbo della cossidetta ‘mucca pazza'. A disporre gli abbattimenti è stata la Asl, dopo aver condotto approfonditi esami sugli animali, che purtroppo erano stati contagiati dal morbo.

Gli animali infetti sono stati riscontrati in due aziende: una di Civita Castellana, l'altra di Sant'Elia. Nella prima struttura sono stati abbattuti 207 capi infetti, nella seconda 81. E entrambe la Asl di Viterbo ha corrisposto un risarcimento in denaro, all'azienda di Civita Castellana di 26mila euro, e a quella di Castel Sant'Elia di 11mila euro. Si tratta di indennizzi necessarie per questi allevamenti, che altrimenti potrebbero essere seriamente provati a livello economico dalla perdita di tutti questi capi.

“Da decenni ormai – spiega il presidente di Confagricoltura, Remo Parenti, a Il Messaggero – la situazione viene costantemente monitorata dalle autorità sanitarie. I veterinari della Asl controllano tutti gli ovini portati al mattatoio nonché quelli morti in campo. Un sistema costante di verifiche che ci tranquillizza e consente di circoscrivere le infezioni”. Dalla scorsa estate, ha però tranquillizzato Parenti, non risultano altri casi. Il morbo sarebbe quindi circoscritto, e – almeno per il momento – non ci sarebbe rischio di contagio in altri allevamenti della zona.

“I tempi di indennizzo – conclude il presidente di Confagricoltura, parlando della situazione nello specifico – sono stati brevi, soprattutto se confrontati con altre situazioni. Resta che, sebbene simili focolai possano generare preoccupazione tra gli allevatori, il costante controllo da parte dei veterinari basta a scongiurare ogni allarmismo”.

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